Una domanda che mi viene spesso posta riguarda la modalità d’azione del Naturopata davanti all’animale che presenta un determinato problema. In realtà, per quanto comprensibile che la principale preoccupazione del custode umano riguardi il come intervenire a supporto della malattia, il ruolo del Naturopata non è quello di scendere in campo a patologia in corso, ma di sostenere l’animale durante la vita, indipendentemente dal fatto che possa ammalarsi, quando e di cosa. Infatti, questa figura professionale svolge il suo ruolo principalmente in ambito di prevenzione, educando ad uno stile di vita quanto più sano e rispettoso delle esigenze di quel particolare animale, nel corso dell’intera vita.
All’interno di questa visione, il protagonista indiscusso non è la patologia ma l’essere vivente, con i suoi punti di forza, le debolezze intrinseche alla sua costituzione e diatesi (intesa come una predisposizione latente, in potenza, a manifestare un certo tipo di squilibrio), la modalità con cui reagisce all’ambiente in cui vive, l’esposizione a tossici che potrebbero alterare la sua capacità reattiva e predisporlo a stati infiammatori cronici, la sua alimentazione e la solidità del suo sistema immunitario. Potrei continuare, ma in questo momento non è importante stilare un elenco delle valutazioni che fa il Naturopata durante la sua analisi energetica che, come è evidente non ha la finalità di risolversi in una diagnosi di malattia.
Per comprendere meglio, oggi desidero parlarvi di Memole, la nostra gatta centenaria di 19 anni.
È sempre stato un animale forte – mai ammalata in vita sua – molto indipendente, grande cacciatrice anche se non ha mai disdegnato i nostri pasti casalinghi adeguati alle esigenze della sua specie.
Attiva fino a qualche mese fa, di recente ha iniziato a mostrarsi più stanca, meno propensa a stare in giardino e decisamente meno attiva, soprattutto durante la notte. Per capire se si trattava solo della vecchiaia che incombe anche per i più resistenti, abbiam fatto un controllo medico generale che ha escluso patologie in corso ma ha al contempo evidenziato una leggera insufficienza renale e cardiaca.
Questa è una di quelle condizioni in cui la Naturopatia offre molti vantaggi. Escluso di somministrare cibo in formula per la condizione renale, per molte ragioni che non spiego qui ma che si riassumono nel preferire alimenti freschi e adatti alle sue esigenze di gatto, da parte del veterinario non abbiamo ricevuto altre indicazioni, per cui possiamo procedere con il nostro approccio.
Ho individuato tre ambiti principali che potevano essere supportati dalla Naturopatia:
- Sostegno diretto alla funzionalità renale e cardiaca che, a causa dell’età cominciano a venire meno
- Alimentazione leggera e nutriente, costituita da cibo molto umido in modo da consentire un’idratazione costante e profonda delle cellule, senza generare sovraccarico eccessivo per il rene
- Utilizzo di sostanze di sostegno al sistema immunitario, poiché sappiamo che laddove sono presenti ostacoli ad un buon funzionamento organico, il complesso difensivo entra in allerta per scongiurare altre problematiche
Scelgo una formulazione probiotica adatta a svolgere la dialisi enterica, fondamentale per consentire un buon drenaggio delle tossine uriche anche attraverso l’intestino che assumerà a tempo indeterminato. Aggiungo un prodotto che consente una buona chelazione del Fosforo in eccesso e che contribuisca a tenere sotto controllo i valori di creatinina e acido urico.
Come sempre, per me nella prima scelta entrano in gioco i funghi medicinali, in particolare il Ganoderma, Cordyceps e Polyporus che sostengono sia la funzionalità renale che quella cardiaca, oltre a supportare il sistema immunitario e controllare eventuali processi infiammatori.
Infine, aggiungo un integratore ricco di aminoacidi, vitamine, minerali nutrienti e acidi grassi, tutte sostanze necessarie all’interno delle cellule per garantire lo svolgimento delle diverse funzioni organiche. Peraltro, lei è ghiotta di questo sciroppo e vorrebbe prenderlo più volte al giorno!
Tutti gli integratori vengono somministrati due volte al giorno insieme al cibo, in modo da non dover stressare ulteriormente l’animale.
Come è evidente, non c’è niente di meccanico, nessun protocollo prestabilito, ma solo un approccio che tenga conto di questa particolare gatta, con quelle che sono anche le sue richieste e preferenze e dove anche le modalità con cui si agirà in futuro, a seconda dei cambiamenti del suo organismo, non possono essere previsti ma solo adattati alle sue esigenze.
Per ora Memole, che sta benissimo, ringrazia per queste nuove attenzioni culinarie molto gradite e promette di camminare spedita verso i 20 anni!