L’uomo condivide l’ambiente domestico con cani e gatti da tempo immemorabile, stabilendo con loro rapporti di amicizia, amore, solidarietà e scambio reciproco.
Quando la convivenza diventa così stretta, aumenta l’attenzione al benessere generale dell’animale, proprio come faremmo nei confronti di un bambino o di un altro essere vivente che amiamo. Se fino a qualche decennio fa l’alimentazione del cane e del gatto era totalmente casalinga, composta dagli avanzi della tavola dei nostri antenati, negli ultimi decenni l’avvento dei preparati industriali, definiti genericamente “pet food”, ha sostituito completamente il pasto artigianale con quello a base di crocchette e formule umide inscatolate.
L’aumento vertiginoso di casi di patologie degenerative, infiammatorie, a carico della cute e delle ghiandole endocrine (gli animali diabetici, sterili e con problematiche tiroidee ne sono un esempio), ha riportato l’attenzione generale sull’alimentazione, generando fortunatamente un’inversione di tendenza generale. Seppure lentamente, sono sempre più numerosi i professionisti in campo veterinario ed in generale della salute, che consigliano un ritorno alla dieta naturale, fresca, casalinga.
Negli ultimi decenni, con l’avvento del cibo industriale, l’attenzione si è spostata sul concetto del “pasto bilanciato”, con la garanzia che queste preparazioni contenessero, per ogni porzione, il quantitativo esatto di macro e micronutrienti indispensabili a garantire la salute, l’energia e il peso adeguato. Ciò di cui non si tiene conto è invece il fatto che in Natura l’animale si nutre in maniera diversa a seconda della stagione e che il contenuto energetico degli alimenti confezionati non può essere paragonabile a quello presente nei cibi freschi.
Il tratto gastrointestinale del tuo animale ospita una popolazione straordinaria di diversi tipi di batteri, virus, funghi e altri microrganismi, indicati collettivamente come microbiota intestinale. Se questo è diversificato e ben bilanciato la salute dell’organismo è garantita, non solo dal punto di vista digestivo e di assorbimento ma anche per quanto riguarda l’umore e le funzioni cognitive.
Quando le diverse popolazioni microbiche sono in squilibrio, possono verificarsi patologie anche gravi come la malattia infiammatoria intestinale (IBD), iper o ipo-reazioni del sistema immunitario, problemi comportamentali e depressione.
Il microbiota intestinale è quindi l’insieme dei microrganismi presenti all’interno del tratto gastrointestinale.
Ad oggi siamo certi che la composizione di tale flora può essere modificata dall’alimentazione.
L’introduzione di fibra detta prebiotica favorisce la crescita selettiva di alcuni ceppi batterici, soprattutto a livello del colon dove sono presenti più di 400 specie diverse di microorganismi.
L’introduzione di probiotici, organismi invece vivi, migliora l’assorbimento e la digeribilità delle sostanze nutritive riducendo l’infiammazione e aumentando la risposta immunitaria.
EUBIOSI E DISBIOSI
L’Eubiosi è la condizione in cui tutti i microrganismi che popolano l’apparato digerente (o altri organi come la cute) convivono in equilibrio senza che vi sia prevalenza di crescita di una popolazione rispetto alle altre. Nello stato eubiotico il microbiota bilancia la risposta difensiva, agisce producendo molecole antinfiammatorie e partecipa alla sintesi di sostanze fondamentali per l’organismo.
Quando questo equilibrio viene alterato, si parlerà di Disbiosi (che potrà coinvolgere l’intestino ma anche gli altri organi che presentano microbiota).
Un animale con disbiosi potrebbe presentare feci molli, spesso con presenza di muco, meteorismo, dolori addominali, difficoltà digestive, nausea e vomito, appetito selettivo spesso combinato con l’esigenza di mangiare erba per provocare il vomito.
Sono numerose le cause di disbiosi ma sicuramente è importante sottolineare che la sua origine è spesso associata a dieta non appropriata, non specie-specifica, ma anche ad abuso di farmaci (in particolare antibiotici, antiinfiammatori e antiacidi).
La mancata trasmissione da parte della madre può avere aspetti deleteri sulla salute del piccolo, che possono perdurare per tutta la vita adulta: il microbiota del cucciolo, infatti, si forma fin dalla vita embrionale, per cui il parto naturale, l’allattamento fino a svezzamento naturale sono fondamentali per supportare il patrimonio microbico eubiotico.
Infine, lo stress fisico ed emotivo ha un effetto diretto sui microrganismi eubiotici e sul sistema immunitario, ma provoca anche un aumento della peristalsi con maggiore predisposizione alle scariche diarroiche.
L’equilibrio intestinale del tuo animale è essenziale per garantirne il benessere generale per tutta la vita. Più riesci a mantenere in salute il suo intestino, più a lungo riuscirai a favorirla in tutto l’organismo!